Un weekend a Milano alla scoperta di Gio Ponti

Non sapete cosa fare a Milano nel weekend? Un’idea potrebbe essere certamente un tour delle maggiori icone di Gio Ponti realizzate per la sua città natale: non si tratta certamente di tutte le opere, ma di una nostra personale selezione, tappa per tappa.

Nato sul finire dell’Ottocento (1891-1979), Gio Ponti fu uno tra i più noti architetti milanesi: realizzò importanti interventi su Milano, entrando nella progettazione di ogni singolo aspetto delle sue opere – dagli interni fino ai più piccoli dettagli come maniglie, porte e vasi – secondo il celebre motto “Dal cucchiaio alla città”.

TAPPA 1: GRATTACIELO PIRELLI

Via Fabio Filzi, 22 Milano 

All’angolo di Piazza Duca d’Aosta, in zona Stazione Centrale, immancabile è il Pirellone, l’opera sicuramente più nota di Gio Ponti: oggi sede del Consiglio regionale della Lombardia, venne originariamente progettato per ospitare la sede della Pirelli nel 1950.

Superato solamente nel 2010 dal Palazzo Lombardia, il Grattacielo Pirelli fu per 50 anni l’edificio più alto di Milano ed ora continua ad essere uno dei più celebri simboli della città e del razionalismo italiano.

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photo credit: @flamingorealestatemilano

TAPPA 2: PALAZZO MONTEDORIA

Via Pergolesi, 25 Milano

Ad 11 minuti a piedi di distanza, nelle vicinanze della fermata di Caiazzo, Palazzo Montedoria è un edificio per uffici progettato negli anni Sessanta che riconoscerai subito per la sua facciata in piastrelle in ceramica color verde in pieno stile Gio Ponti, movimentata da un dinamico ritmo di sporgenze e rientranze.

photo credit: @lafavetti

TAPPA 3: TORRE RASINI

Corso Venezia, 61 Milano

In zona Porta Venezia, nei pressi dei Giardini Indro Montanelli, la Torre Rasini, oltre ad essere una delle nostre “case che vorrei”, è un complesso realizzato negli anni Trenta e composto da due strutture: la Casa, in marmo bianco, affacciata su Corso Venezia e la Torre, rivestita in mattoni e con un delizioso gioco di bovindi in facciata.

photo credit: @atelier.scaleno

TAPPA 4: PALAZZO MONTECATINI

Largo Donegani, 2 Milano

Nelle vicinanze di Via Moscova invece, Gio Ponti si occupò di un progetto a 360 gradi, dall’architettura, agli impianti fino agli arredi: Palazzo Montecatini, con i suoi esterni in marmo cipollino e con la sua pianta ad H, è celebre per aver abolito il classico cortile quadrato che dal Rinascimento caratterizzava i palazzi italiani.

photo credit: @maurizio_montagna_

TAPPA 5: CASA PONTI

Via Dezza, 49 Milano

In zona Sant’Agostino, immancabile è la tappa alla casa di Via Dezza, che con la sua facciata caratterizzata da lunghi balconi, ospita al suo interno appartamenti a pianta libera, tipicamente Gio Ponti: fu qui che lo stesso architetto stabilì al settimo piano la sua residenza all’interno di un appartamento di 160 mq con spazi flessibili, pareti mobili ed una “finestra arredata”. 

photo credit: @simonagalateo

TAPPA 6: CHIESA DI SAN FRANCESCO D’ASSISI AL FOPPONINO

Via Paolo Giovio, 41 Milano

A cinque minuti a piedi di distanza, si trova invece la Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino che, con la sua facciata, si inserisce nel tessuto urbano tramite una piazza antistante e si collega agli edifici adiacenti tramite la stessa facciata, alleggerita da finestre aperte sul cielo a forma di diamante.

photo credit: @alixlibeau

TAPPA 7: CASA LAPORTE

Via Brin, 12 Milano

Una rapida visita merita anche l’edificio in via Brin, zona City Life: suddiviso in tre diversi appartamenti, è stato realizzato con l’intento di creare la nuova casa borghese dell’epoca.

Per un breve periodo abitazione dell’architetto, Casa Laporte è riconoscibile da una facciata su strada liscia, aperture quasi accidentali che seguono la distribuzione interna secondo i principi del razionalismo ed un taglio verticale illumina le scale.

photo credit: @ilcontephotography

TAPPA 8: CHIESA DI SAN CARLO BORROMEO PRESSO L’OSPEDALE

Via Pio II, Milano

Nell’area di pertinenza dell’Ospedale San Carlo di Milano, si trova – un po’ fuori mano ma non per questo meno degna di nota – la chiesa famosa oggi come Santa Maria Annunciata, visitabile da via San Giusto. 

Anche qui, come nella Chiesa di San Francesco d’Assisi al Fopponino, ritorna la figura del diamante, scelto per dare forma alle finestre che caratterizzano le lunghe facciate, dove il cemento armato è stato lasciato a vista all’esterno quanto all’interno.

photo credit: Nicke Bellora

Puoi trovare più informazioni visitando l’archivio online a questo link.

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