Best of MDW2021

Dopo l'edizione 2020 le aspettative per la MDW2021 erano tante. Ad una settimana dal termine abbiamo selezionato i best of MDW2021.
Fuorisalone-2021

Perchè per questa settimana del design il Fuorisalone ha avuto così tanta risonanza?

Il Fuorisalone è sempre stato, inutile dirlo, l’antagonista del Salone del Mobile, quest’anno sostituito da un evento dal concept totalmente diverso: il Supersalone.

Questo nuovo format non seguiva la tradizionale organizzazione per stand: ogni azienda doveva infatti cimentarsi in una difficile prova di sintesi, questo perché a disposizione non c’era altro che una parete verticale. 

Ecco allora che il Supersalone diventava un percorso tra allestimenti e la sfida è passata dall’essere giocata sul terreno dei prodotti a quello della comunicazione.

Con nostro rammarico questa sfida è andata tristemente persa: il rischio della sintesi stava nella superficialità e questa è stata la trappola nella quale la maggior parte delle aziende partecipanti è purtroppo caduta.

D’altra parte questo flop da parte del Salone di Rho Fiera ha fortunatamente dato modo al Fuorisalone, da sempre ritenuto un evento minore, di guadagnarne enormemente in termini di visibilità e attrattiva.

Ma chi ha vinto? 

Nessun distretto, nessuna azione corale: la vincita si è giocata in termini di singolarità. 

Ecco perchè ora passaremo ad analizzare i progetti che secondo noi meritavano di essere visitati.

  • Alcova: Via Saint Bon 1
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Una location fuori dalle rotte più battute, all’interno di tre edifici del demanio un tempo utilizzati dall’Ospedale Militare e dove oggi la natura ha avuto il sopravvento: primo progetto per ordine alfabetico e in assoluto il nostro preferito di questa MDW2021. 

Perchè? Per via del contrasto che una location dal fascino del decadente creava con un design così contemporaneo, che nella sua varietà riusciva a toccare i temi più disparati, da quelli ecologici a quelli più provocatori. 

Alcova è stato un bellissimo gioco di contrasti, coniugato secondo un efficacissimo modo per riattivare una memoria storica della città.

  • Dimoregallery: Via Solferino 11
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Una serie di ambienti pensati nel minimo dettaglio che ogni anno promuoviamo per il pensiero progettuale totalizzante che riusciamo a intravedere alle sue spalle: non solo oggetti, ma ambienti.

Un progetto che si fa viaggio dal primo momento in cui si varca la soglia del numero civico 11 di Via Solferino: un percorso che quest’anno ha voluto far riscoprire le radici del design italiano pur mantenendo uno sguardo verso le innovazioni del futuro e le esigenze che questo periodo storico ha fatto emergere.

  • Doppia Firma. Dialoghi tra pensiero progettuale e alto artigianato: Palazzo Morando, Via Sant’Andrea 6

Una collaborazione tra artisti, designer e artigiani provenienti da ogni parte d’Europa nella splendida cornice del cortile di Palazzo Morando: uno dei nostri luoghi preferiti in assoluto a Milano.

Figuravano progetti di Ugo la Pietra e Sabine Marcelis ma anche di designer più di nicchia: in Doppia Firma è emerso quanto la collaborazione tra diversi saperi possa essere vincente e, non da meno, come possa essere possibile, come da titolo, un dialogo tra l’innovazione del design e la tradizione dei maestri d’arte italiani.

  • La casa fluida di Elle Decor Italia: Palazzo Bovara, Corso Venezia 51

Palazzo Bovara in Palestro accoglieva il progetto di Elle Decor firmato da Elisa Ossino: una proposta per la casa che cerca di adattarsi alle esigenze dettate da questo periodo storico, dove ambienti flessibili, duttili e organici per poter lavorare e rilassarsi al contempo la facevano da padrone.

In “La casa fluida” abbiamo saputo quindi trovare un reale dialogo con la contingenza storica: troppo spesso infatti nel mondo del design, non si riesce a trovare un nesso con la le reali esigenze della quotidianità o la loro fruibilità.

Elle Decor poneva invece la sua lente d’ingrandimento proprio su questo lack, con ambienti che rispondevano in maniera puntuale e pertinente alle esigenze emerse nel corso della pandemia: dal bisogno di incorporare il verde all’interno degli ambienti a quello della flessibilità degli spazi ormai sempre più polifunzionali.

  • Luigi Ghirri – Between the lines: Casa Mutina, Via Cernaia 1
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Casa Mutina ha rappresentato un binomio vincente per la selezione di opere di Luigi Ghirri presentate all’interno di una cornice inaspettata: le ceramiche DIN con i loro cromatismi non hanno infatti fatto altro che esaltare la magnifica ossessione del fotografo nei confronti dell’inquadratura.

In “Between the lines” abbiamo saputo intravedere la potenza della contaminazione tra arte e design: ferme del fatto che le sfere artistiche non possano vivere a sé stanti ma che anzi debbano trarre forza l’una dall’altra, Casa Mutina durante questo Fuorisalone è stato un emblematico esempio meravigliosamente riuscito.

A muro si potevano ammirare le opere di Luigi Ghirri, indubbiamente dei capolavori in valore assoluto: tuttavia queste, come in ogni progetto di exhibit che si rispetti, hanno saputo trovare nel display creato dalle ceramiche DIN ancora più forza attrattiva.

  • Masterly – The Dutch in Milano: Palazzo Francesco Turati, via Meravigli 7

Gli interni di Palazzo Francesco Turati in questa MDW2021 hanno aperto le porte al design olandese: un’occasione per sbirciare al design fuori dai confini dell’Italia e poter viaggiare con la mente pur restando a Milano.

Dalla fotografia, alla moda al design, abbiamo promosso Masterly per aver confermato una notevole forza nel Dutch design ed aver trovato in ogni espositore quella voglia di tramandare il loro sapere e trasmettere i loro valori in una maniera così genuina e positiva che altro non confermava la voglia di ricominciare più forti di prima.

  • Natural Capital: Orto botanico di Brera, Via Brera 28

Uno dei nostri angoli di pace a Milano come perfetta cornice alla visualizzazione tridimensionale del rapporto tra la quantità di anidride carbonica prodotta dall’uomo e quella assorbita dalle varie specie arboree presente nell’Orto.

In questo scenario abbiamo ritrovato la pace che è mancata nella corsa all’ultima installazione che si poteva vivere tra le vie di Brera.

Si è trattato di un percorso tra le specie botaniche che come in ogni altro periodo dell’anno popolano questo luogo, ma che durante questo Fuorisalone è stato accompagnato dalla consapevolezza del beneficio -in termini di impatto ambientale- che ognuna di queste apporta.

  • Spazio Edra: Palazzo Durini Caproni di Taliedo, Via Durini 24

Quasi ultimo in lista, ma assolutamente nella nostra top 3 dei preferiti: impossibile scegliere tra la bellezza sconvolgente dei divani Edra e gli interni del Palazzo Durini Caproni di Taliedo, location del nuovo store a Milano e che per la prima volta nel corso della storia apre le sue porte al pubblico.

Appena varcato il cortile d’ingresso ci si ritrova catapultati in altri tempi, circondati da archi ricoperti da piante rampicanti: un percorso in una dimensione parallela che altro non è che un climax -non scherziamo- che esplode al piano superiore dell’edificio.

Qui una serie di sale, una più bella dell’altra fanno da perfetta cornice ai divani Edra, che sembrano essere nati e progettati apposta per essere parte di questo magnifico palazzo.

  • Toiletpaper: Via Balzaretti 4
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Se amate la sobrietà, Toiletpaper non fa di per certo per voi. Ad ogni caso crediamo che la curiosità sia la sempre la guida migliore per un appassionato di design: ecco quindi selezionata la casa-studio di Toiletpaper che ha aperto le porte per la prima volta per questa MDW2021 per un’eccentrica collezione di arredamento firmata Seletti.

Se entrando ad un primo sguardo disattento tutto potrebbe sembrare un no-sense, salendo i diversi piani ci si può ricredere ritrovando in tutte le stanze un fil rouge dettato dal l’irriverenza, dal rovesciamento dei canoni e dalla perfetta commistione tra il pop e lo chic: sfidiamo chiunque a non provare l’effetto wow!

Per concludere:

A questa MDW2021, come anticipato prima, non ha vinto alcun distretto, nè alcuna azienda: hanno vinto i singoli, quelli che, fuori dalle rotte più battute o nel cuore dei distretti più blasonati, hanno saputo comunicare il proprio point of difference rispetto agli altri, sia esso riscontrabile in un valore, nella propria location o nel progetto di design.

Hanno perso tutti coloro che hanno creduto che bastasse aprire le porte del proprio showroom contando solo sulla nomea costruita nel corso degli anni o sui propri prodotti ormai sovrani del mercato.

Come sempre, ciò che rimarranno indelebili nella nostra mente saranno le esperienze e di questo Fuorisalone ricorderemo chi, in un modo o nell’altro ha saputo raccontare e raccontarsi, cercando di andare al di là del mero prodotto o del progetto in sé.

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> Nel nostro profilo instagram l’intero Fuorisalone – @gentlepills 

Photo credits: living.corriere.it, internimagazine.it, elledecor.com, mastrotto.com,